UNI-QA

La piattaforma UNI-QA… combattere le ICA nell’era digitale

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono infezioni acquisite che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale, incluso gli ospedali per acuti, il day-hospital/day-surgery, le strutture di lungodegenza, gli ambulatori, l’assistenza domiciliare, le strutture residenziali territoriali.

Le ICA includono infezioni trasmesse dall’esterno (esogene), da persona a persona o tramite gli operatori e l’ambiente, e infezioni causate da batteri presenti all’interno del corpo (endogene).

Le cause sono molteplici:

  • la progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie, con l’uso prolungato di dispositivi medici invasivi e gli interventi chirurgici complessi, che, pur migliorando le possibilità terapeutiche e l’esito della malattia, possono favorire l’ingresso di microrganismi in sedi corporee normalmente sterili
  • l’indebolimento del sistema di difesa dell’organismo (immunosoppressione) o gravi patologie concomitanti
  • la scarsa applicazione di misure di igiene ambientale e di prevenzione e controllo delle infezioni in ambito assistenziale
  • l’emergenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, dovuta soprattutto all’uso scorretto o eccessivo di questi farmaci, che complica ulteriormente il decorso di molte ICA.

Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo il primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ICA provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso.

In Europa, le ICA provocano ogni anno:

  • 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza
  • 37.000 decessi attribuibili
  • 110.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa.

I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di Euro, includendo solo i costi diretti.

1. Come nasce l’idea della piattaforma ICA

A metà del 2019, visti i continui rapporti del Ministero della Salute sul tema ICA e la sempre crescente attenzione rispetto al contenimento delle infezioni nonché preso atto della ns esperienza presso le strutture sanitarie pubbliche e private pressoché inermi rispetto al contrato alle infezioni abbiamo proposto al Prof. Massimo Andreoni (Infettivologo, Direttore Scientifico della SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) di avviare la realizzazione di una piattaforma che garantisse alle strutture di disporre di tutte le informazioni utili per prevenire e contrastare il fenomeno ICA.

La struttura pilota su cui abbiamo sperimentato la piattaforma è stata coinvolta con un approccio collaborativo tipico della lean start up o AGILE ed in linea con le linee guida sviluppate dal Team per la trasformazione digitale di AGiD.

Avere un’idea chiara delle necessità delle persone che utilizzano la piattaforma che progettiamo, e conoscere nel dettaglio la loro esperienza di interazione con i canali digitali o fisici che rappresentano il valore della stessa, è fondamentale per costruire una base solida su cui strutturare il progetto o da cui partire per migliorarlo. In particolare ci sono due strumenti chiave che facilitano la comprensione degli utenti:

 

  • i personas (o profili utente) come metodo di analisi e racconto delle diverse tipologie di utenti della piattaforma;
  • le user journey (o mappature dell’esperienza) come metodo di analisi e progettazione dell’interazione con la piattaforma.

2. La configurazione della piattaforma

La piattaforma si compone di diversi moduli:

  • data entry con con plug in customizzabili sulla base delle esigenze dell’organizzazione
  • data reporting
  • segnalazione
  • area di gestione della documentazione
  • un APP a supporto della rilevazione di determinati dati.

E’ stato di fondamentale importanza focalizzare la progettazione sul tema dell’accessibilità ed usabilità.

L’accessibilità è una qualità che riguarda più aspetti di un sito web e di un software in generale, e va considerata in diversi momenti dello sviluppo, da diverse figure professionali:

  • Aspetto e contenuto (visual e content)
  • Struttura (develop)
  • Comportamento (interaction)

L’usabilità può correlarsi con l’approccio mobile first.

L’approccio mobile first è, assieme all’utilizzo di progressive enhancement, una pratica oramai consolidata: consiste nel valutare in prima istanza l’esperienza e le necessità per gli utilizzatori di dispositivi mobili, per poi arricchire di elementi e funzionalità la composizione della pagina mano a mano che la dimensione, le capacità computazionali e di rete del dispositivo aumentano.

 

Nell’approccio mobile first si parte dall’essenziale.

La forzatura nella progettazione di un’applicazione con ridotte disponibilità di spazio, di interazione, di velocità di caricamento costringe a stabilire delle priorità e a fare delle scelte che risulteranno utili all’usabilità del prodotto.

La progressive enhancement diventa una pratica fondante per lo sviluppo di una nuova applicazione web flessibile e a prova di future evoluzioni di dispositivi e browser, con la quale la lavorazione inizia da un nucleo solido e irrinunciabile di contenuti che vengono via via arricchiti man mano che la piattaforma sarà più performante.